Autorità regionale di protezione
Descrizione del servizio e dell'attività
Dal 1° gennaio 2013, in seguito alla nuova Legge sulla protezione dei minori e degli adulti, la Legislazione federale prescrive l’istituzione dell’Autorità regionale di protezione.
Nell’ambito della protezione dei minori e degli adulti, la legislazione federale prescrive l’istituzione dell’autorità di protezione (art. 440 CC). Nel nostro cantone tale funzione è esercitata dall’autorità regionale di protezione (art. 2 LPMA). Complessivamente sono state costituire 18 autorità regionali di protezione le quali esercitano la loro funzione su determinati comprensori giurisdizionali (art. 1 RPMA).
Il Comune di Tresa fa parte del comprensorio giurisdizionale no. 6 – Agno.
Il servizio viene gestito a livello distrettuale e vengono trattati i casi di persone domiciliate nei Comuni di Agno, Alto Malcantone, Aranno, Astano, Bedigliora, Bioggio, Cademario, Caslano, Collina d’Oro, Croglio, Curio, Magliaso, Miglieglia, Monteggio, Neggio, Novaggio, Ponte Tresa, Pura, Sessa, Vernate.
Le principali casistiche di cui si occupa l’Autorità Regionale di Protezione sono le seguenti:
- Persone che hanno un grave disagio esistenziale con difficoltà a gestirsi e ad amministrarsi adeguatamente, maggiorenni incapaci di intendere e di volere
- Genitori che hanno grandi disagi a educare i propri figli
- Minorenni che subiscono maltrattamenti o che hanno perso i propri genitori
- Madri nubili in difficoltà
- Decidere l’istituzione di curatele, tutele volontarie e inabilitazioni
- Decretare privazioni provvisorie dell’esercizio dei diritti civili
- Designare tutori, curatori e assistenti
- Decretare le privazioni della libertà a scopo di assistenza ed approvare inventari, rendiconti e rapporti morali nonché, per quanto riguarda i minorenni, istituire le misure opportune, le curatele e privare i genitori della custodia o dell’autorità parentale
Modalità organizzative
Sono definite nella Legge sull’organizzazione e la procedura in materia di tutele e curatele dell’8 marzo 1999 e nel relativo Regolamento d’applicazione del 29 novembre 2000.